Assicurare la Business Continuity h24 in un’impresa: il caso Ire-Omba
Quando si pensa a sistemi informativi capaci di assicurare la continuità operativa 24 ore su 24, spesso si immaginano infrastrutture tecnologiche evolutissime, soluzioni a multipli livelli di ridondanza e, conseguentemente, costi stellari. Ma, se analizzate correttamente le esigenze dell’azienda, spesso è possibile realizzare un sistema informativo capace di garantire la Business Continuity h24 in sicurezza, senza ricorrere a sistemi difficili da gestire e senza pesare eccessivamente sul bilancio aziendale.
Un caso concreto
Un esempio di installazione che corrisponde a questi requisiti lo troviamo nel sistema informativo messo a punto dagli specialisti di Agomir per il cliente Ire-Omba, azienda bergamasca fondata nel 1906 e attiva nel settore della siderurgia. In particolare, fin dagli anni ‘60 Ire-Omba è specializzata nella produzione di anelli metallici di ogni dimensione, che escono dagli stabilimenti di Bergamo e Seriate.
Nel 2019 l’azienda ha deciso di rinnovare il suo sistema informativo, attivo dal 2009 e basato su server Blade H. Aggiornato nel 2014 per la sola parte storage, il sistema necessitava di una maggior potenza di calcolo – in particolare per l’arrivo di un nuovo ERP – riscontrando una generale lentezza del sistema. Nacquero inoltre nuove esigenze all’interno dell’azienda tra cui: applicazioni di nuova generazione (gestione della produzione, MES, gestione documentale, progettazione CAD, ecc.), con conseguente necessità di aggiornare i sistemi operativi senza problematiche (il sistema del 2009 non poteva andare oltre Windows Server 2012), tempi di risposta del sistema più rapidi, eliminando le latenze e i rallentamenti sotto carico.
Verso l’Iperconvergenza
A seguito di un evento organizzato da Agomir in cui furono presentate le soluzioni iperconvergenti e a cui presero parte i tecnici di Ire-Omba, una particolare modalità attirò la loro attenzione. Ovvero una soluzione di gestione dello storage particolarmente versatile poiché in grado di operare in modalità sia Software Defined che iperconvergente. Due, i motivi principali: il primo è che in modalità iperconvergente si ottengono prestazioni nettamente superiori dallo storage (circa il 50%, con picchi di miglioramento fino al 75% per alcune tipologie di applicazioni), il secondo è che l’utilizzo di un sistema iperconvergente ha come vantaggio la continuità operativa dei dati. Si orientarono così sull’adozione di questo sistema per le elevate prestazioni, ottenendo anche una maggiore sicurezza di funzionamento. In pratica, ottenendo la continuità operativa sulla disponibilità dei dati.
Il cambio di sistema
Al momento dell’intervento, il sistema informativo di Ire-Omba era di impostazione tradizionale, basato su tre nodi virtuali e con una replica applicativa verso una sala CED secondaria (introdotta durante lo step di aggiornamento del sistema), la quale è rimasta attiva anche nel nuovo sistema. Al posto di questa configurazione basata su quattro dispositivi (i tre nodi di calcolo più lo storage), è stato installato un sistema iperconvergente composto da due nodi (ciascuno dotato di storage), la cui presenza consente di ottenere la ridondanza e, di conseguenza, una capacità base di Business Continuity. In futuro, si potrà migliorare ulteriormente questo aspetto, separando i due nodi collocandoli in CED separati, connessi in fibra ottica a 10 o 40 Gbps. In questo modo la Business Continuity sarà mantenuta, non solo in caso di guasto hardware, ma anche in caso di problematiche tecniche a una delle due sale.
Il nuovo sistema installato, pur fornendo prestazioni nettamente maggiori del precedente, risulta essere di assoluta semplicità: composto esclusivamente da due server, non richiede storage tradizionale su hardware proprietario (un aspetto in meno da gestire); lo storage è rappresentato da normali dischi all’interno dei server gestito direttamente dal sistema iperconvergente basato interamente su uno strato software, il quale provvede a mantenere le due macchine “mirrorate” fra loro senza avere alcuna perdita di dati nel caso in cui uno dei due nodi cada. Il nodo superstite provvederà a fornire dati e potenza computazionale senza interruzioni e ritardi.
La tipologia di carico a cui è sottoposto il sistema è rappresentata dal classico file server per dati destrutturati, oltre a database server, application server e terminal server. A quest’ultimo si sta affiancando la soluzione VDI per la distribuzione del desktop agli utenti che accedono al sistema attraverso le 60/70 postazioni installate tra le due sedi.
Non deve essere tralasciato l’importante passo avvenuto poco prima della revisione della infrastruttura con l’introduzione della tecnologia iperconvergente, ovvero la migrazione della posta elettronica nel Cloud. Il risultato immediato è stata la riduzione dell’impegno storage locale oltre che la completa eliminazione degli accessi dall’esterno all’interno finalizzati alla consultazione delle e-mail.