Software per la manutenzione: come scegliere il più adatto
Scegliere una piattaforma software per la manutenzione degli impianti produttivi è un passo decisivo nel percorso di un’azienda che vuole adottare strumenti e tecnologie digitali. Molti sono i fattori che entrano in gioco a influenzare la scelta: orientarsi tra un software e l’altro, può rivelarsi un compito più difficile del previsto.
Il responsabile della manutenzione impianti, difatti, deve valutare parecchi elementi. Quali consigli si possono dare per facilitare il suo compito? Come individuare la soluzione più adatta alle esigenze della propria azienda?
Come selezionare il giusto software per la manutenzione
In linea generale, sono due gli aspetti da considerare per una scrematura iniziale tra differenti software per la manutenzione.
Innanzitutto, bisogna abituarsi a pensare alla sfera digitale come ad un “ecosistema” composto da svariate applicazioni: gestione integrata dei documenti tramite un archivio elettronico, sistemi IoT (Internet of Things) per il monitoraggio avanzato dei macchinari, algoritmi di manutenzione predittiva, analisi statistica dei dati con strumenti di Business Intelligence, utilizzo mediante dispositivi mobili per riportare gli esempi più importanti.
Affinché l’ecosistema digitale sia ampio, fluido ed interconnesso bisogna considerare ogni asset aziendale – impianto, apparato, edificio, utensile – come un oggetto “fisico” da gestire con strumenti “immateriali” (software, per l’appunto), con l’obiettivo di migliorare le prestazioni dell’asset e abbattere i costi di manutenzione.
Le caratteristiche più importanti di un software per la manutenzione
La semplicità di utilizzo è certamente un requisito essenziale. La piattaforma deve prevedere un facile accesso a tutte le funzioni più importanti (anche da remoto, tramite browser o app mobile): inserimento e ricerca rapida delle informazioni, condivisione e aggiornamento dei documenti, creazione di flussi di lavoro, analisi dei dati, e così via.
Ma la semplicità o “usabilità” deve andare a braccetto con la completezza.
Il software per la manutenzione, da un lato, deve disporre di un’interfaccia chiara ed immediata incentrata sulle esigenze dell’utente; mediante dashboard deve presentare in forma visuale le informazioni complesse e strutturate del business, facendo ampio ricorso a grafici, tabelle, schede, rapportini, immagini/video, info-grafiche. Dall’altro, il software deve puntare alla completa integrazione di tutti gli strumenti digitali, proponendosi come punto centrale di raccolta, controllo, elaborazione e condivisione delle informazioni, assicurando allo stesso tempo che ogni dato sia “univoco” ai diversi livelli di analisi del dato stesso.
In altre parole, deve garantire la sicurezza delle attività svolte sulla piattaforma software attraverso sistemi di tracciabilità delle operazioni. Inoltre, deve consentire l’accesso ai dati (e la loro eventuale modifica) secondo differenti livelli di utilizzo che corrispondono ai diversi profili degli utenti: tecnici interni o esterni all’azienda, direzione, singoli reparti, fornitori.
L’importanza della flessibilità
Semplice, completo, integrato, sicuro e aperto (a più profili-utente): ma non bastano questi aggettivi per definire al 100% le caratteristiche di un buon software per la manutenzione.
Per scegliere il software più adatto alle proprie esigenze, il responsabile della manutenzione deve anche valutare altre qualità, tra cui soprattutto la flessibilità.
Cosa significa “software per la manutenzione flessibile”?
Significa compatibile con molteplici applicazioni e tecnologie. Il software deve inoltre adattarsi facilmente ad aziende di differenti settori, grazie alla numerosità delle funzioni e degli strumenti che si possono aggiungere o personalizzare; funzionare in perfetta efficienza, senza rallentamenti, anche quando aumenta il numero di utenti e/o il numero di asset connessi alla piattaforma (si parla, a questo proposito, di “scalabilità” del software).
Infine, un altro aspetto da valutare con attenzione durante la scelta è la possibile configurazione del software: di solito, si può scegliere tra l’installazione diretta presso la sede dell’azienda che lo acquista e l’uso del software in modalità SaaS (Software as a Service), tramite un servizio in abbonamento via internet.